Aragosta - Gli artropodi costituiscono il più vasto phylum di organismi viventi 

Artropodi

Gli artropodi costituiscono il più vasto phylum di organismi viventi: vi appartengono circa tre quarti di tutte le specie animali conosciute. Comprendono insetti, centopiedi e millepiedi (miriapodi), crostacei, aracnidi e altre classi ancora e sono caratterizzati da un esoscheletro, un corpo segmentato e arti dotati di articolazioni. Originatisi nell’ambiente marino, molti (in particolare i crostacei) lo popolano ancora, mentre insetti, aracnidi e miriapodi si sono adattati alla vita sulla terra. Gli artropodi sono fonte di cibo per molti animali di mole maggiore e rappresentano un elemento essenziale per gran parte degli ecosistemi del nostro pianeta. Krill, copepodi e altri crostacei sono alla base delle catene alimentari marine che sostengono pesci e mammiferi marini, mentre negli ambienti di terra gli insetti costituiscono l’alimento di innumerevoli altre specie.

Aragosta - Gli artropodi costituiscono il più vasto phylum di organismi viventi

Aragoste

La famiglia Nephropidae include i crostacei più grandi e più importanti a livello commerciale, le aragoste. Con una lunghezza che raggiunge il metro, questi animali hanno un carapace subcilindrico con pieghe trasversali e oblique. L’addome è allungato con un ampio ventaglio caudale per una rapida fuga all’indietro. L’aragosta è il crostaceo senza dubbio più famoso ed apprezzato dal punto di vista alimentare. Come tutti i crostacei ha il corpo rivestito da una spessa corazza che costituisce l’esoscheletro, la crescita deve avvenire perciò per mute successive con le quali l’animale si libera della vecchia corazza e ne costruisce una nuova più grande. Può raggiungere dimensioni attorno ai 50 cm ed un peso di 8 kg. Il corpo è provvisto di tredici paia di appendici cinque delle quali vengono usate per camminare, un paio è costituito da lunghe antenne, possiede una coda, il telson, a forma di ventaglio, gli occhi sono situati in cima a peduncoli mobili, non si osservano chele, il corpo e cosparso di spine e tubercoli, la colorazione è rosso violacea con macchie più chiare.

Dove vive (Aragosta): vive abitualmente su fondali rocciosi o ghiaiosi, raramente la si può trovare su fondi sabbiosi, a profondità comprese tra 20 e 70 m, può raggiungere i 200 m.

E’ diffusa soprattutto nei mari attorno alla Sardegna, predilige fondali ricchi di anfratti dove si colloca facendo sporgere le antenne, forma spesso colonie con numerosi individui.

Durante la muta l’animale è più debole perché rimane privo della corazza di protezione, il suo aspetto non cambia ma il corpo è molle e facilmente attaccabile, si ritira così in una tana dove passa la giornata mangiando conchiglie di molluschi che le consentono di acquisire i sali minerali necessari per la nuova corazza.

La riproduzione avviene a fine estate, si possono osservare le femmine con l’addome pieno di uova, le larve nascono al termine dell’inverno, sono planctoniche e raggiungono il fondo, loro habitat definitivo, attraverso una crescita caratterizzata da diversi stadi durante la quale si nutrono di plancton.

Esistono altre due specie di aragosta in Mediterraneo, Palinurus mauritanicus, che si distingue per la presenza di numerose chiazze bianche sulla corazza e per le abitudini di vita, predilige fondali più profondi, e Palinurus regius, riconoscibile per il corpo di colore verde, presente lungo brevi tratti della costa meridionale francese e spagnola, si suppone sia stata introdotta accidentalmente in Mediterraneo.

Crostacei aragosta

Crostacei

I crostacei sono un gruppo molto diversificato, che va dalle pulci d’acqua e i copepodi (appena visibili a occhio nudo), ai granchi e alle aragoste dal corpo pesante, e che include i più grandi artropodi oggi viventi. Benché alcuni crostacei, come gli onisci, si siano adattati con successo alla vita terricola, la stragrande maggioranza della specie vive in acqua dolce o salmastra. I crostacei acquatici sono tra gli animali più diffusi sulla Terra e giocano un ruolo fondamentale in molte catene alimentari.

Anatomia: I crostacei hanno due paia di antenne, occhi composti peduncolati e un tegumento frequentemente rafforzato da carbonato di calcio, soprattutto nelle specie più grandi. La testa il torace sono sovente ricoperti da uno scudo, l “carapace”, la cui porzione antenna si allunga a formare una protuberanza chiamata “rostro”. Il torace ha un numero variabile di segmenti. L’ultimo segmento toracico è una sorta di coda, chiamata “telson”. Nei granchi l’addome è corto, piatto è strettamente arrotolato per alloggiarsi sotto l’ampio carapace. Le appendici dei crostacei, comunemente considerate “arti”, hanno due rami e sono specializzate per funzioni diverse come la locomozione, la percezione dell’ambiente, la respirazione e la cova delle uova. Il primo paio di zampe toraciche può allargarsi a formare arti chiliferi, dotati di robuste pinze, usati per la difesa, la manipolazione del cibo e perfino la comunicazione sessuale. Le appendici toraciche, chiamate “pereiopodi”, sono dotate di branchie. La parte basale di alcune appendici contribuisce alla locomozione, mentre i segmenti addominali recano di solito una coppia di appendici natatorie, chiamate “pleopodi”.

Nutrimento: La maggior parte delle specie più grandi cattura la preda e la uccide tramortendola, scacciandola o squartandola. Molte specie sono filtratici e utilizzano le appendici toraciche per produrre correnti; quindi filtrano le particelle di cibo che vengono ammassate e spinte nella bocca. I krill si nutrono mentre nuotano, intrappolando le particelle in filamenti simili a peli chiamati “setae” posti sugli arti toracici. I crostacei più piccoli possono semplicemente bruciare i sedimenti, raccogliendo i microrganismi della loro superficie.

Ciclo di vita: La maggior parte dei crostacei è a sessi separati. Si accoppia, depone le uova e le cova dentro una camera o fissandole agli arti. Le uova danno vita di norma a piccole larve che vengono sospinte dall’acqua, si nutrono, crescono e sviluppano gambe e segmenti del tronco.

Crostacei

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