L’odierna acquariologia si avvale di strumenti e preparati  spesso complessi, il cui uso e funzionamento non sono sempre facilmente comprensibili al neòfita, il quale talvolta, e a ragione, si scoraggia di fronte a termini quali osmosi inversa, biodenitratore, adsorbimento, effetto chelante, ecc.

Se da una parte la terminologia tecnica in uso sulle indicazioni dei prodotti è indice anche delle severe normative che controllano l’esattezza delle composizioni chimiche o della funzionalità dell’oggetto in questione - a garanzia quindi del consumatore - d’altra parte, chi legge non può essere necessariamente un biochimico o un tecnico.

Esclusi dunque quest’ultimi, gli altri acquariofili come fanno a destreggiarsi in un campo dove la corretta applicazione dei princìpi della  fisica, di reazioni chimiche, di conoscenze etologiche ed altro ancora, determina il funzionamento o meno dell’acquario? La risposta sta probabilmente nella passione per questo hobby, che accomuna persone di vario genere e stile di vita, le quali, nonostante le ripetute difficoltà e delusioni che si incontrano inevitabilmente lungo il percorso, sono comunque stimolati a perseverare da quello che è invece il rovescio della medaglia, cioè l’appagamento per la bellezza e la serenità che emana un acquario ben tenuto. Per arrivare a questo si fanno vari tentativi - a volte coronati da successo e talvolta fallimentari - continuando comunque a provare, per arrivare infine a quella giusta alchimia che concili le conoscenze acquisite con quella dose di pazienza, di tempo e di investimento economico che ci possiamo permettere.

Premesso ciò, sono convinto che molti acquariofili possano trarre giovamento dal confronto con le esperienze altrui, individuando nei problemi comuni – e soprattutto nella loro risoluzione –  molti loro dubbi su temi di larga diffusione, come l’alimentazione dei pesci, le malattie, il filtraggio, ecc. Ecco quindi le risposte ad alcuni fra i quesiti e i problemi che ricorrono più frequentemente in acquario: esse sono frutto della mia esperienza personale, maturata in circa 30 anni di “militanza” sul campo, oltre che dei miei studi in biologia e di consulenza tematica on-line. Ovviamente, possono essere adattate ad personam, modificandole a seconda delle esigenze individuali, come pure possono essere scartate, preferendo ad esse altri tipi di soluzioni alternative e/o empiriche. L’acquariologia, d’altronde, non è una scienza esatta, ma un terreno di sperimentazioni tese ad eguagliare il più possibile lo schema della natura, nel rispetto della vita di piante ed animali.

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