Ho un problema nel mio acquario: ho sia i valori di nitriti, di pH e di durezza dell'acqua nella norma, ma da una settimana ho messo dieci guppy e li sto vedendo morire ad uno ad uno senza aver capito la causa scatenante (in questo momento un'altro è in condizioni pietose, ha tutti e due gli occhi gonfi di cui uno ormai tutto bianco). All'interno dell'acquario ci sono dei cardinali, dei coridoras, dei portaspada, dei black molly e tutti stanno più che bene, come del resto le piante. La temperatura dell'acquario è di circa 25 gradi. L'acquario di circa 200 litri ha due lampade ed io faccio cambi regolari dell'acqua settimanalmente (30/40 litri a settimana). Come biocondizionatori uso Aqutan e Nitrivec. Cosa devo fare? Quale potrebbe essere il problema?

Quello che ti è accaduto è abbastanza frequente con i Poecilidi (Guppy, Molly, Platy, Xipho) ed è dovuto ad uno sbalzo di pressione osmotica che provoca danni irreversibili nelle cellule dei pesci. Questi, infatti, vengono allevati in intensivamente in acqua salmastra per evitare l'attacco di batteriosi che il loro sistema immunitario non è più in grado di combattere a causa dell’indebolimento del loro patrimonio genetico, seriamente compromesso dalla selezione sempre più spinta. Quando i pesci vengono trasferiti in acque più tenere (cioè con valori nella norma, come nel caso del tuo acquario), le loro cellule cercano di ristabilire l'equilibrio elettrolitico diluendo il liquido cellulare con l'introduzione di acqua (le membrane cellulari sono permeabili quasi esclusivamente all'acqua): se la differenza di concentrazione salina (misurabile attraverso la conduttività) tra liquido cellulare e acqua è troppo elevata, le cellule si gonfiano, poiché sono abbastanza elastiche, ma oltre un certo limite si lacerano. I danni producono quindi un indebolimento generalizzato del sistema immunitario, cosicché i pesci che sopravvivono allo shock osmotico delle prime 48 ore diventano poi facili obiettivi di micosi, batteriosi e parassiti in genere, come nel tuo caso.

Per ovviare a questo problema si ricorre ad una lenta ambientazione. La cosa migliore sarebbe poter misurare la conduttività, ma se non è possibile, si procede così: dopo aver aperto il sacchetto di trasporto e averlo inserito nell'acquario, con una tazzina si toglie un po' d'acqua dal sacchetto e la si butta via, sostituendola con quella dell'acquario. Ad intervalli di 10-15 minuti si ripete l'operazione per almeno un paio d'ore. Se l'acqua di provenienza non è molto salata, il trattamento riesce nella maggior parte dei casi.

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