Rivista di Acquariofilia IL MIO ACQUARIO N.159 DICEMBRE 2011

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nome: Giuseppe
città: Noto
Acquario Posseduto: Dolce Tropicale
descrizione acquario: Possiedo un acquario di un metro di lunghezza quindi circa 100 litri di acqua,ho 4 Discus, 1 Corydoras schwartzi e 2 albini 3 Botia matcracantha, 5 Rasbora heteromorpha, 5 hemigrammus rhodostomus,5 Hyphessobrycon serpa 10 Tetra neon, come piante attualmente possiedo Bacopa monniera, Echinodorus anchersonianus, Echinodorus orsiris rubra, Microsorium pteropus, Vallineria gigantea, Anubias, Higrophila poliysperma, naturalmente con fondo fertilizzato ed impianto di co2, 2 Anfore 1 legno.

Contenuto degli articoli
Dallo stagno alla micropropagazione: la lunga storia delle piante da acquario

In principio furono le piante nostrane, raccolte direttamente dai pionieri dell’acquariofilia moderna nei fiumi e nei laghi europei per essere coltivate negli acquari, con i mezzi limitati e le non vastissime conoscenze di biologia vegetale del XIX secolo. Oggi è davvero ampia la scelta di specie e varietà di cui dispone l’acquariofilo moderno, facilitato nel compito da sempre più avanzate risorse tecnologiche e conoscenze scientifiche

Favidi, coralli per tutti

Questa importante famiglia di Madreporari deve il proprio nome alle numerose specie che, a prima vista, ricordano i favi edificati da api e vespe. Tra i Favidi si trovano però anche i cosiddetti “coralli-cervello”, nonché specie che formano strutture laminari o ramificate. Adattabili e robuste, queste sclerattinie primeggiano nella competizione per lo spazio vitale, essenziale per la sopravvivenza in un ambiente “affollato” come la barriera corallina

Discus, le regole d’oro per riprodurlo con successo

Riprodurre il Discus è un’impresa sicuramente alla portata dell’acquariofilo medio, non necessariamente esperto ma neppure alle prime armi: è però obbligatorio curare la qualità dell’acqua, l’equilibrio dell’ambiente, l’alimentazione e la salute della coppia. Quest’ultima, inoltre, dev’essere ben affiatata e composta da riproduttori in grado di “tirar su” una nidiata di piccoli spesso numerosa e sempre… affamatissima

Corydoras paleatus, lo spazzino “sale e pepe”

Tra i più “vecchi” beniamini degli acquariofili, questo pesce gatto in miniatura di origine sudamericana svolge egregiamente il compito di “spazzino di fondo” e il suo comportamento socievole e pacifico lo fa raccomandare senza riserve per qualsiasi acquario di comunità, anche in compagnia di pesci particolarmente piccoli e delicati

Alternative di… fondo: qual è il migliore per le piante?

Probabilmente non c’è una risposta definitiva a questa pur lecita domanda. Se una volta ci si doveva accontentare della comune “sabbia di fiume”, oggi la scelta e la preparazione del fondo di una vasca rappresentano un impegno da valutare e pianificare con largo anticipo, se – come accade sempre più spesso nell’acqua dolce – le piante saranno grandi protagoniste e non semplici comprimarie nel nostro acquario

Sparisoma cretense, un “pappagallo” mediterraneo

I “pesci pappagallo” sono così chiamati per la forma a becco ricurvo delle mascelle, atte a spezzare e triturare - grazie ai robusti denti fusi tra loro - alghe calcaree, erbe marine e perfino coralli. In realtà, questo nome onora anche la ricchezza e la varietà dei colori che caratterizza quasi tutte le specie, paragonabili alle variopinte livree dei parrocchetti

Thalassoma, quando “bellezza” fa rima con “robustezza”

La famiglia Labridae è una delle più vaste tra i pesci marini, comprendendo circa 500 specie suddivise in una sessantina di generi. Tra questi, Thalassoma è davvero interessante per noi acquariofili, poiché abbina splendide e mutevoli livree con una non comune adattabilità e un elevato livello di domesticità, che ne fanno pesci raccomandabili anche ai neofiti, purché in possesso di vasche sufficientemente spaziose

Il filtraggio meccanico e il prefiltraggio

I materiali per il filtraggio meccanico hanno la funzione di trattenere gli inquinanti più grossolani, visibili ad occhio nudo, come particelle in sospensione, mangime non consumato, feci, detriti, ecc. Possono costituire l’unica o la principale componente del filtraggio, oppure il primo strato di materiali filtranti (pre-filtraggio) in un filtro modulare

Limuli, i “fossili viventi”

Molti studiosi considerano i limuli autentici fossili viventi, la cui morfologia ha subito solo minimi aggiustamenti evolutivi nell’arco di almeno 400 milioni di anni. Durante questo lunghissimo periodo di tempo, il principale cambiamento che li ha riguardati sembra essere stato di tipo ecologico: i loro diretti antenati abbondavano infatti nei mari e nelle acque dolci di tutto il Pianeta, mentre le poche specie viventi sono oggi circoscritte agli ambienti marini o salmastri americani e indo-pacifici

Liane e frustini, affascinanti ma non per tutti

I “serpenti frusta” o “serpenti liana”, cosiddetti per via del corpo sottilissimo che li contraddistingue, formano un eterogeneo gruppo di ofidi strettamente arboricoli. Agili e veloci, si spostano con sicurezza tra i rami e gli arbusti, passando spesso inosservati, grazie alla loro livrea sorprendentemente criptica. Malgrado l’indiscusso fascino che li circonda, sono riservati ai terrariofili più esperti

E inoltre…

La vetrina delle meraviglie
• Pseudacanthicus sp. cf. spinosus L375
• Puntius conchonius “Neon red”
• Parapercis hexophtalma
• Clavularia sp. “bicolor”

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