Acqua di osmosi: Acqua privata dei suoi sali mediante un procedimento, l'osmosi inversa, consistente in una filtrazione a pressione attraverso una speciale membrana in materiale sintetico, permeabile soltanto alle molecole del solvente. Ai fini dell'uso in acquario, è comparabile all'acqua distillata. L'acqua osmotizzata viene prodotta da un impianto che si basa sul principio dell'osmosi inversa.

Possiede caratteristiche chimiche diverse dall'acqua demineralizzata;
    * ha una concentrazione maggiore di sali disciolti
    * può essere utilizzata per processi industriali dove non è richiesta una purezza molto spinta.

È un'acqua perfetta per l 'alimentazione umana perché il basso residuo fisso riduce l'insorgere di problematiche renali ,circolazione sanguigna. Inoltre l'eliminazione del cloro ( altamente cancerogeno per l'uomo ), dei nitrati e di tutte le sostanze patogene la rende perfetta per l'alimentazione dei neonati .

L'acqua osmotizzata è tendenzialmente acida(PH), facilita di conseguenza i processi digestivi grazie alla sua bassa concentrazione di sali disciolti che, contrariamente a quanto si dice, non essendo bio-disponibili in quanto sotto forma ionica risultano inassimilabili e depositanti per il nostro organismo.

L'osmosi inversa è il processo in cui si forza il passaggio delle molecole di solvente dalla soluzione più concentrata alla soluzione meno concentrata ottenuto applicando alla soluzione più concentrata una pressione maggiore della pressione osmotica. In pratica, l'osmosi inversa viene realizzata con una membrana che trattiene il soluto da una parte impedendone il passaggio e permette di ricavare il solvente puro dall'altra. Questo fenomeno non è spontaneo e richiede il compimento di un lavoro meccanico pari a quello necessario per annullare l'effetto della pressione osmotica.

Tale processo rappresenta la più fine tecnica di filtrazione dell'acqua, in quanto non consiste semplicemente in un ostacolo fisico (determinato dalle dimensioni dei pori) al passaggio delle molecole, ma sfrutta la diversa affinità chimica delle specie con la membrana, permettendo infatti il passaggio delle molecole idrofile (o water-like), cioè chimicamente simili all'acqua (es. gli alcoli a catena corta). Dal punto di vista impiantistico il metodo sfrutta il principio della filtrazione tangenziale, come anche altre tecniche separative mediante membrane quali la microfiltrazione, l'ultrafiltrazione e la nanofiltrazione. L'osmosi inversa è utilizzata nel trattamento dell'acqua, sia per la desalinizzazione, sia per la rimozione di tracce di fosfati, calcio e metalli pesanti, nonché pesticidi, materiali radioattivi e di quasi tutte le molecole inquinanti.

Nel processo di osmosi inversa vengono usate membrane composite di sottili pellicole (TFC o TFM, Thin Film Composite Membrane). Queste membrane sono semipermeabili e fabbricate principalmente per l'uso nella depurazione delle acque o in sistemi di desalinizzazione. Hanno anche utilizzi in applicazioni chimiche come le batterie e le pile a combustibile. In sostanza un materiale TFC è un setaccio molecolare costruito nella forma di una pellicola di due o più materiali stratificati.

Le membrane usate nell'osmosi sono generalmente fatte in poliammide, scelta principalmente per la sua permeabilità all'acqua e la relativa impermeabilità alle varie impurità disciolte, inclusi gli ioni salini e altre piccole molecole che non possono venire filtrate. Un altro esempio di membrana semipermeabile è quella usata nella dialisi. Fonte wiki