Uno dei più attuali argomenti di discussione è oggi giorno la disponibilità di farmaci autorizzati per l’utilizzo sulle specie acquatiche allevate. L’acquacoltura sta assumendo sempre più un’identità internazionale sia a livello di commercio di uova e avannotti che di prodotto finito, per cui diviene interessante e quasi inevitabile portare a confronto le realtà presenti nei maggiori paesi produttori europei.

Questo studio è stato condotto, ed è ancora in via di completamento, nel quadro delle Conferenze itineranti del Workshop PROFET, organizzate nel corso del 2003 e 2004 dalla FEAP (Federation of European Aquaculture Producers). Alla luce delle attuali normative europee e nazionali che regolamentano l’autorizzazione all’immissione in commercio di medicinali veterinari per le specie animali, o l’autorizzazione temporanea di alcuni farmaci o ancora le loro prove cliniche (Regolamento n. 2377/90/EEC, Direttiva n. 2001/82/EC, Proposta n. 2001/0254 (COD)), ne emerge quanto segue:

- uno scarso interesse da parte delle industrie farmaceutiche a livello europeo a registrare nuove molecole o difendere prodotti noti a causa della scarsa redditività ottenibile dal settore acquacoltura in confronto agli alti costi di registrazione dei farmaci;

- una forte disomogeneità tra i vari Stati Membri nell’interpretazione delle normative che regolamentano l’utilizzo temporaneo e/o le prove cliniche di farmaci veterinari;

Ciò dà luogo a diverse conseguenze:

- per le patologie più note e conosciute sono normalmente registrati dei medicinali la cui efficacia è stata purtroppo da tempo superata, mentre le nuove molecole efficaci in vitro non possono essere utilizzate in quanto non registrate;. Unica nota positiva la disponibilità per tali malattie di prodotti immunologici (vaccini)

- per le nuove patologie solo pochissimi Stati Membri rendono disponibili farmaci e/o vaccini efficaci e sicuri per la profilassi e la terapia, e comunque solo con permessi speciali e temporanei;

- in quasi tutti gli Stati Membri i principi attivi utilizzati come disinfettanti e gli anestetici non sono registrati per l’utilizzo sugli animali, in quanto tali prodotti non sono economicamente interessanti (alti costi di registrazione in rapporto a bassi costi di produzione e di vendita);

Tab. I: disponibilità di farmaci per le più comuni patologie in troticoltura


Malattia
Farmaci registrati
Aiuto gestione
Farmaci necessari
Disponibilità
Bocca Rossa
Antibiotici/
Vaccini
No
Richiamo vaccinale
UK
?
Flexibatteriosi
Antibiotici
No
Florfenicolo
Vaccino
UK(f)
Lattococcosi
Antibiotici
Si
Eritromicina
Florfenicolo
Vaccino
UK(f)
Spagna (e,f,v)
Italia (v)
IPN
Nessuno
Vaccino
Norvegia
Cile
 

PKD

Nessuno

Vaccino?

Ittioftiriasi

Nessuno

Vaccino ?

Antiparassitari


Per quanto riguarda la lista dei farmaci registrati nei vari peasi dell’Unione Europea possiamo notare come una lista potenzialmente molto lunga di farmaci efficaci venga ridotta moltissimo nel momento in cui si vada a controllare la loro possibilità di utilizzo ufficiale, in seguito ad ottenimento di Autorizzazione Immissione in Commercio (A.I.C.), anche solo a livello nazionale.

Tab. II: lista farmaci registrati per l’utilizzo in acquacoltura

Antibiotici

I

D

DK

NL

F

UK

E

Gr

Amoxicillina

X

X*

X

Tetraciclines

X

X

X

X

X

Flumequina

X

X

Acido oxolinico

X

X

X

Sulfamidici pot.

X

X

X

X

X*

X

Sarafloxacina

X*

Florfenicolo

X*

Eritromicina

Vaccini

Bocca Rossa

X

X

X

X

Vibrioni

X

X

X

X

Lattococcosi

Foruncolosi

X

X

Disinf./antiparass.

NaCl

X

Formalina

X

X

CaO o CaOH

X

Cloramina T/B

X

Composti iodofori

Uova

X

Cloruro di Benzalconio

X

Glutaraldeide

X

Composti ammonio IV

Acido peracetico

Biocare SPC

X

Perossido d’idrogeno

X*

Azamethipos

X*

Cypermethrina

X*

Bronopol

Uova*

Fenbendazolo

X*

Emamectina

X*

Teflubenzuron

X*

Anestetici

MS 222

X


Phenoxyetanolo
(*) registrato per il salmone, in deroga per la trota
La maggior parte dei principi attivi contenuti in medicinali veterinari, ed in particolare le nuove molecole, sono autorizzate all’utilizzo da permessi temporanei di diverso tipo, rilasciati dai singoli Stati Membri a seguito di una interpretazione individuale delle normative europee, e a secondo della più o meno forte volontà di agevolare le attività produttive o proteggere le richieste delle associazioni ambientaliste.
Da tale panorama le conclusioni sono facilmente tratte: le produzioni di alcuni paesi possono a volte essere ostacolate rispetto ad altri Stati Membri produttori da una interpretazione disomogenea delle normative comunitarie che regolamentano la disponibilità dei farmaci veterinari per l’acquacoltura. Ne deriva un forte pericolo di concorrenza sleale che può danneggiare i traffici commerciali di alcuni paesi produttori. Inoltre si potrebbe pensare che i concetti stessi di salute e benessere animale nonché di salute umana non hanno un’unanime interpretazione a livello europeo. Da qui nasce la richiesta affinché maggiore attenzione a livello di ricerca e di suoi finanziamenti da parte dell’Unione Europea sia rivolta a tutte quelle situazioni di disomogeneità e soprattutto di vuoto causate dallo scarso interesse dell’industria farmaceutica sui ritorni economici realizzabili nel nostro comparto produttivo, e affinché i concetti di utilizzo in deroga ed autorizzazione temporanea all’utilizzo del farmaco veterinario vengano interpretati nello stesso modo all’interno di tutti i paesi dell’Unione.

Dott.ssa Loredana Locatelli